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29 novembre 2014

Il perché di questo blog

i primi tre gradi della vita interiore
Siamo sempre più consapevoli che la Chiesa, fin dalle sue origini, ha nutrito una particolare attenzione alle molteplici e mutevoli modalità di comunicazione della Buona Novella nei confronti dei fedeli. Essa ha saputo divulgare il messaggio di vita, adattandosi di volta in volta ai nuovi linguaggi ed ai nuovi mezzi di comunicazione, ricalcando l’esempio del suo Maestro. Dall’arte mosaicata agli affreschi, dalle predicazioni sulle pubbliche piazze a quelle allegoriche dei grandi corali, dai pulpiti delle cattedrali alle periferie delle strade, la Chiesa ha mostrato con inequivocabile trasparenza di essere sempre: “al passo con i tempi” e di anticipare, paradossalmente, nuovi tempi e nuove modalità. La predicazione stessa del Signore Gesù si è mostrata da subito differente e quindi innovativa rispetto a quella degli altri “maestri in Israele”. Era semplice ed eppure autorevole, convincente nei suoi ragionamenti e sconvolgente per le sue richieste di vita; le parole seducevano e affascinavano gli ascoltatori, mostravano i tratti della misericordia verso i peccatori e di autentica condanna al peccato, toccavano il cuore e pertanto convertivano la vita di coloro che incontrava.


Nell’ultimo secolo abbiamo assistito ad un vertiginoso e repentino mutamento dei mezzi di comunicazione, che ha finito per determinare un nuovo modo di approccio alla realtà, alla conoscenza, alla relazione, specialmente nel mondo giovanile, sempre più attratto e talvolta sedotto da questo mondo. Recentissime indagini fanno emergere, infatti, che circa il 80% dei ragazzi dialogano all’interno di un social network, Facebook in primis, condividendo sentimenti, progetti, ansie, ideali.
il padre maestro e il frate decano fanno le pulizie

Pare che i media siano diventati uno degli elementi principali che formano la cultura e temporaneamente diffondono atteggiamenti e modelli relativistici, il più delle volte chiusi alla trascendenza. Frequentemente rileviamo che gli elementi costanti del modo di pensare un fatto religioso sui giornali e televisioni sono la sua spettacolarità o grandiosità; la sua capacità di stupire, di divertire, di sbalordire; i contrasti: quelli veri o presunti, che si crede di percepire specialmente in quel mondo, sempre un po’ “misterioso” agli occhi degli osservatori esterni, che è la Chiesa, soprattutto nel suo vertice: papa, curia, cardinali. Evidentemente, senza alcuna demonizzazione, non possiamo, però, trascurare questo dato significativo, interrogandoci sul valore e l’utilità di questo e la sua capacità di veicolare concetti e realtà importanti come quelle, ad esempio, di Dio. 

in preghiera davanti a san Domenico

Questo blog, realizzato nella sua interezza dai giovani frati studenti domenicani, muove in un intento sensibilmente differente: non cerca alcun genere di spettacolarità mediatica, né sensazionalità di eventi da comunicare, se non ripetere al mondo giovanile e non, con un linguaggio proprio, l’evento gioioso dell’incontro con il Signore. Esso pertanto diviene un mero e semplice strumento con il quale poter raggiungere un numero più vasto di persone e con una velocità sicuramente maggiore, senza, tuttavia, sostituirsi in alcun modo alle relazioni interpersonali, alla conoscenza reale delle persone, che rimangono un’autentica e vera ricchezza per ognuno di noi. Il blog desidera offrire uno spazio, seppur virtuale, di confronto e di scambio di idee, di conoscenza della nostra vita e soprattutto la gioia di appartenerGli.

fra Daniele Drago op,
maestro degli studenti

continuate a seguirci!


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