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25 gennaio 2015

San Domenico uomo apostolico

La tradizione vuole che il giorno della festa di San Domenico nel momento in cui i frati francescani varcano le porte delle nostre chiese si canti un antifona che conferisce a S. Domenico il titolo di Apostolico.

Apostolico, è un termine forte, significativo, ma come è possibile che un uomo come noi, seppur vissuto 800 anni addietro, possa essere paragonato agli Apostoli, a coloro che per primi si sono avvicinati a Cristo, a coloro che per primi sono stati attratti dall’Amore di Cristo?

La risposta è semplice, e come tutte le cose semplice è complessa: è stato lo stesso Amore che si contempla nel Mistero dell’Incarnazione, Mistero della semplicità, dell’umiltà: il Signore Creatore degli Astri colui, che non può essere contenuto si è incarnato, ha assunto la natura di un bambino nella totale e disarmante semplicità. Gli apostoli poi sono coloro che per primi hanno portato Cristo al mondo, ma in che modo lo hanno portato? Come ha ben spiegato il S.P. Benedetto ai vescovi latinoamericani ad Aparecida nel 2007, e come ci richiama oggi il regnante pontefice, Cristo si trasmette non certo con i mezzi propri del mero proselitismo, che è il metodo utilizzato dalle sette, ma per effusione.

San Domenico meditando, vivendo questo Amore, ad un certo punto della sua vita ha sentito dentro di sé una chiamata ad andar fuori, a diffondere l’Amore che aveva dentro di se, egli infatti vedeva come l’eresia del suo tempo – ed anche oggi – diffondeva una fede che non corrispondeva per nulla al mistero della Semplicità di Betlemme, proponeva una visione dualista della vita che non salvava quella natura umana ferita dal peccato originale che era stata redenta dal Cristo nuovo Adamo!! 

Ma in che modo Domenico ha predicato, ha effuso quest’Amore che non riusciva a contenere? Una risposta  ci viene data analizzando i quadri che raffigurano l’apparizione di San Domenico in Soriano. Oltre alla Santa Vergine si trovano due figure femminili, due sante, che oggi “utilizzeremo” solo per ciò che esse rappresentono: 

-S. Maria Maddalena è la peccatrice pentita e rappresenta la Misericordia, è il simbolo del perdono di Dio, del Sacramento dell’amore che è venuto a salvarci dalla nostra miseria umana; Domenico predicava questa Misericordia;

-S. Caterina d’Alessandria è la protettrice dei filosofi, essa rappresenta la Scienza, il lume della Fede e della Dottrina; la predicazione di Domenico era sempre improntata sulla trasmissione totale di Cristo, senza finzioni o forzature, egli difendeva l’unità e non metteva l’accento su una delle parti (come fanno gli eretici), ma anche questo tipo di predicazione non risultava mai “dogmatica” (nell’accezione negativa che oggi ne da la cultura imperante) ma era sempre piena di Misericordia-Amore;

Siamo arrivati al punto cruciale della questione: Come vogliamo vivere la nostra vita? In unione o in modo dualistico? Ogni giorno il Signore ci chiede di amarLo in modo indiviso, senza finzioni e forzature, chiediamogli allora la Grazia, quella stessa Grazia che ci possa far esclamare come la B. Vergine: 

Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto (Luca 1,37)

Solo in questo modo lo potremo seguire così come ha fatto l’Apostolico Padre Domenico.


fr. Manuel Russo o.p.

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