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12 marzo 2015

Provincia di Santa Caterina da Siena - Ecuador

A volte la storia della presenza domenicana in alcune zone del mondo si intreccia con la Storia delle grandi battaglie, o come in questo caso, della Conquista di territori da parte di potenze con mire coloniali. Infatti l’arrivo dei domenicani sulle belle coste dell’Ecuador coincide con l’arrivo di uno dei grandi nomi del Siglo de Oro: Francisco Pizarro. 

Nel lontano 1531 accompagnavano la spedizione di conquista dell’impero Inca i frati Reginaldo Pedraza, Alonso Burgalés, Pedro de Yépez, Tomas de Toro, Pablo de la Cruz ed il famoso Vincente Valverde futuro vescovo di Cuzco ed uno dei fautori della cattura dell’imperatore Inca Atahualpa. Mentre i primi si diedero da fare fondando i primi conventi e preoccupandosi dell’istruzione dei futuri domenicani, fr. Valverde fu uno dei più stretti collaboratori di Pizarro e le fonti ci riportano del suo panegirico all’imperatore Inca. In tale discorso voleva dimostrare che i Sovrani Spagnoli erano i legittimi sovrani di quelle terre in quanto investiti da Dio e confermati dai Sommi Pontefici, inutile dire la reazione di Atahualpa….tuttavia il domenicano non si arrese e gli diede in mano la Bibbia dicendogli che era la Parola del Signore, l’imperatore accostò l’orecchio e non sentendo nulla la gettò per terra, il focoso domenicano non ci vide più e dichiarò Anticristo l’imperatore. Tutti conoscono le luttuose vicende della conquista del nuovo mondo e molto è stato detto e fatto per cercare di rimediare ai danni compiuti dalla insaziabile sete di ricchezze dell’uomo.

Per secoli i frati si sono occupati della cura d’anime delle popolazioni ecuadoregne attraverso la fondazione di conventi, parrocchie e grandi centri culturali, quali lo Studio Generale (Università) di Quito e la scuola gratuita per i bambini poveri. Il principio del secolo XIX ha portato con sé un vento di rivoluzione e cambiamento, l’indipendenza dalla Spagna comportò la chiusura di molti conventi, la nazionalizzazione dell’università (tuttavia i domenicani detenevano la cattedra di teologia e filosofia) ed un generale abbandono delle osservanze regolari ed un forte impoverimento spirituale della vita religiosa. Come per il Perù furono alcuni frati italiani a farsi missionari, cercando di rinnovare la vita religiosa attraverso un ritorno alle fonti della spiritualità domenicana, che oggi come allora non consiste nell’allargare, scialacquando tutto ma nel vivere radicalmente i consigli evangelici. 

Dopo un pò di anni di flessione oggi l’ordine in Ecuador sta vivendo una piccola rifioritura, infatti molti giovani si stanno avvicinando all’ordine, preghiamo affinché i nostri confratelli possano essere testimoni fedeli dell’Amore che non si impone con la spada o con il proselitismo delle sette ma è per diffusione, dal cuore di Cristo al cuore dell’uomo che si mette in ascolto.

fr. Manuel Russo o.p. 

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