Pagine

1 aprile 2015

Consacrati in Cristo

La mattina del giovedì santo in tutte le diocesi si celebra la S. Messa Crismale: si tratta di una funzione solenne, presieduta dal vescovo circondato dal suo presbiterio, in cui vengono benedetti gli oli santi e consacrato il santo crisma e vengono rinnovate le promesse sacerdotali. Un unica celebrazione, dunque, con due momenti caratteristici.

Il primo è, appunto, la benedizione degli oli e la consacrazione del crisma: l'olio dei catecumeni, con cui vengono segnati coloro che si apprestano a ricevere il battesimo; l'olio degli infermi, con cui vengono unti i malati nel sacramento dell'unzione degli infermi per il loro ristoro corporeo e spirituale, e il crisma, che viene utilizzato in particolare per la cresima e per l'unzione dei sacerdoti nella cerimonia della loro ordinazione.

Molteplici sono i significati dell'olio e del crisma: essi rimandano alla forza che il cristiano deve avere nel combattimento spirituale di ogni giorno, ma anche al sollievo arrecato dallo Spirito nei momenti difficili e al profumo che ogni cristiano deve spandere con le sue buone opere. Tutto questo sull'esempio di Cristo, unto di Spirito Santo dal Padre per la sua missione di salvezza tra gli uomini.

E Cristo è il punto di riferimento anche per il secondo elemento che caratterizza questa celebrazione: il rinnovamento delle promesse sacerdotali. Cristo, infatti, è il Sommo Sacerdote della Nuova Alleanza; è al suo sacerdozio che partecipano coloro che sono ordinati sacerdoti. In effetti fu proprio il giovedì santo, nell'ultima cena, che Gesù istituì il sacerdozio e, se nella celebrazione serale in coena Domini è l'eucaristia al centro dell'attenzione, in questa celebrazione mattutina è invece il sacerdozio che viene ricordato in modo particolare.

Ciò è ben presente, oltre che nel rito del rinnovamento delle promesse sacerdotali, anche nel prefazio della S. Messa, nel quale si dice: “Con l'unzione dello Spirito Santo [tu, o Padre,] hai costituito il Cristo tuo Figlio pontefice della nuova ed eterna alleanza, e hai voluto che il suo unico sacerdozio fosse perpetuato nella Chiesa. Egli comunica il sacerdozio regale a tutto il popolo dei redenti, e con affetto di predilezione sceglie alcuni tra i fratelli che mediante l'imposizione delle mani fa partecipi del suo ministero di salvezza. […] Tu proponi loro come modello il Cristo, perché, donando la vita per te e per i fratelli, si sforzino di conformarsi all'immagine del tuo Figlio, e gli rendano testimonianza di fedeltà e di amore generoso”. 

Nelle letture della S. Messa (Is 61,1-3a.6a.8b-9; Salmo 88 (89); Ap 1,5-8; Lc 4,16-21) questi due elementi caratterizzanti sono uniti e armonizzati, sempre nella figura di Cristo: è Lui che il Signore ha consacrato con l'unzione e ha inviato agli uomini per sanarli, per consolarli, per liberarli, per fare di loro dei re e dei sacerdoti per il Padre.

Nessun commento:

Posta un commento