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13 novembre 2014

Provincia Ceca: minoranza creativa

Il 29 giugno 1975 beato Papa Paolo VI conferì nella basilica vaticana l’ordinazione presbiterale a ben 400 uomini pronti a spendere la loro vita per il Regno di Dio. Tra questi fu anche giovanissimo padre Tomáš Týn, membro dell’Ordine domenicano, il quale era emigrato dalla sua nativa Cecoslovacchia nel 1969 per fuggire l'infelice situazione politica oltre la Cortina di ferro. È noto il significato, che questo servo di Dio avrebbe dato alla sua vita consacrata dal giorno dell’ordinazione fino all’ora della sua morte prematura. Abbiamo testimonianze sicure che l’amore per la patria, schiacciata allora dal militante ateismo di Stato, aveva portato padre Tomáš ad offrirsi nel silenzio a Dio, come sacrificio umile e totale per la libertà della Chiesa in Cecoslovàcchia. Alla fine dell’anno 1989, esattamente quando padre Tomáš gravemente malato stava per lasciare questo mondo, l’attuale Repubblica Ceca cominciava a “svegliarsi” dal lungo e rigido inverno del regime comunista. La situazione attuale del Paese riecheggia nelle parole di esortazione rivolte dal Papa Benedetto XVI ai cattolici radunati a Praga nel 2009:
La società reca ancora le ferite causate dall’ideologia atea ed è spesso affascinata dalla moderna mentalità del consumismo edonista, con una pericolosa crisi di valori umani e religiosi e la deriva di un dilagante relativismo etico e culturale. In questo contesto si rende urgente un rinnovato impegno da parte di tutte le componenti ecclesiali per rafforzare i valori spirituali e morali nella vita della società odierna. So che le vostre comunità sono già impegnate su molti fronti, in particolare nell’ambito caritativo con la Caritas. La vostra attività pastorale abbracci con particolare zelo il campo dell’educazione delle nuove generazioni. Le scuole cattoliche promuovano il rispetto dell’uomo; si dedichi attenzione alla pastorale giovanile anche fuori dell’ambito scolastico, senza trascurare le altre categorie di fedeli. Cristo è per tutti! Auspico di cuore una sempre crescente intesa con le altre istituzioni sia pubbliche che private. La Chiesa – è sempre utile ripeterlo – non domanda privilegi, ma solo di poter operare liberamente al servizio di tutti e con spirito evangelico.
Ogni Stato conosce un brano musicale, una canzone, scelta con cura per diventare il suo inno nazionale, capace di caratterizzare qualcosa della sua identità. L’inno della Repubblica Ceca, il cui uso ufficiale risale al 1918, non è un canto di battaglia, né si tratta di una canzone imbevuta di politica. Esso semplicemente ammira la bellezza. Canta l’amore per la propria casa, ammira le meraviglie della natura verdeggiante e fertile sotto immagine di “potenti corsi d’acqua” e “alberi in fioritura primaverile”. Il canto trova il suo apice quasi contemplativo nell’espressione “ecco il paradiso terrestre”. Non bisogna interpretare tali parole come segno di una religiosità secolarizzata del Paese, a volte a torto chiamato “il più ateo d’Europa”. Si tratta piuttosto di riconoscimento positivo della fertilità spirituale di questo popolo a Nord delle Alpi.



Sono lunghe le litanie dei santi nazionali canonizzati. Altri – come padre Tomáš Týn – rimangono infilati in attesa. Tra i santi cechi più famosi si pensi a San Venceslao, martire, Sant’Adalberto, vescovo di Praga e missionario in Polonia, Santa Zdislava (†1252), sposa esemplare, madre di numerosa famiglia e terziaria domenicana. Essa viene invocata a titolo speciale come protetrice delle famiglie, quella domenicana compresa.

L’attuale provincia ceca dell’ordine domenicano e molto piccola, comporta solo quattro conventi. Tra le loro opere di apostolato possiamo tuttavia ricordare una rivista di teologia (Salve) e la collaborazione redazionale su altri periodici destinati a formare il popolo cristiano in tutto il Paese. Inoltre segnaliamo speciale attenzione riservata ai giovani e sostegno fondamentale prestato al Movimento nazionale pro-life. È vero che odierna Repubblica Ceca è fortemente scristianizzata. Nel ultimo censimento (2011) ha dichiarato pubblicamente la religione cattolica poco più di un milione di persone (circa 11%). Le sfide principali perciò non possono essere altre che predicare il vangelo a chi non lo conosce. Al servizio dei predicatori si preparano attualmente quattro frati studenti della provincia.


     
Questo giovedì ci riuniamo a Bologna all’Arca di San Domenico per pregare, affinché la Provincia Ceca possa giungere dopo l’inverno dell’oppressione e la primavera del risveglio anche a un bell’autunno, cioè ai nuovi frutti di santità per la Chiesa. Si adempia, nel susseguirsi delle generazioni dei frati, il desiderio realistico del Papa emerito: “Cercate di essere una minoranza creativa.”

p. Tomáš Klíč

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