Dal corpo di Cristo si possono ammirare dei dettagli di non meno importanza rispetto agli altri descritti nei post precedenti.

Un altro dettaglio è dato dal costato trafitto da cui fuoriesce il sangue che nonostante il suo sgorgare copioso perde la densità delle altre ferite poiché è un sangue misto ad acqua, come descrive l'evangelista Giovanni “...ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua” (Gv 19, 34).
Gli altri particolari si possono riunire nel medesimo significato; infatti sia la corona di spine che i chiodi che trafiggono il Cristo sono reali, cioè delle sovrapposizioni all'immagine che vogliono dare un significato particolare. I chiodi sono conficcati nel legno sporgendo da esso in maniera visibile, come lo è anche la corona di spine. Da questi fuoriesce del sangue dipinto che, mentre dalle ferite dei polsi tende a formare le lettere greche “IC XC” (le iniziali di Gesù Cristo), nella corona segnano il capo e il volto di Cristo.
Con questi particolari ho voluto aggiungere un ulteriore passo per superare il solo concetto di morte, proiettando il tutto verso la risurrezione. Infatti dell'opera ciò che lo spettatore può visionare da una posizione frontale è il sacrificio della croce, ma se solo si avvicina ad essa e si pone in una posizione laterale può notare che, guardando il profilo della croce, l'unica cosa che si nota, oltre allo spessore del legno, sono i chiodi e la corona di spine, perché Cristo è morto ma è anche risorto, lasciando in se i segni della passione ed in particolar modo i segni di quegli oggetti che hanno segnato la sua morte e che sono rimasti attaccati alla croce. Egli dopo la sua morte è veramente risorto ed è questo che noi predichiamo, Cristo Gesù morto e risorto.
Tutto questo per trasmettere parte di ciò che vivo e viviamo e per rendere ai miei fratelli un mezzo che possa aiutare nella preghiera e nell'accostarsi sempre di più a Colui che in obbedienza al Padre ha donato se stesso per tutti noi.
Gli altri post sul crocifisso di studentato:
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Dipingendo il Trono di Gloria
Dipingendo la Maestà divina
Fra Michele Domenico Maria Spinali o.p
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