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25 dicembre 2014

Oggi la Luce è entrata nel mondo


Con la celebrazione del Natale, la grande attesa che ha accompagnato il cammino della Chiesa nel tempo di Avvento  lascia il posto all’adorazione gioiosa della fedeltà e della misericordia di Dio che si manifestano nel Bambino nato a Betlemme.

La tradizione di celebrare la venuta di Cristo nel mondo il 25 dicembre, giorno nel quale la religione ebraica faceva memoria della dedicazione del tempio di Gerusalemme, sembra risalire al celebre padre della Chiesa Sant’Ippolito di Roma, vissuto nella prima metà del III Secolo dC.  La coincidenza di date vorrebbe allora significare che con l’Incarnazione di Gesù si realizza la vera consacrazione del Tempio: l’avvento di Dio nel mondo. Nel IV Secolo dC, con il diffondersi del Cristianesimo nei territori dell’Impero Romano, la Solennità del Natale si sostituisce alla festività romana del “Sol Invictus”, che celebrava il sole come astro invincibile. La nascita di Cristo, come ci ricorda ripetutamente la liturgia natalizia, è la vittoria della luce sulle tenebre del modo, schiavo del peccato e della morte. 

Il trionfo di Cristo sul male, che culminerà nella sua Passione, Morte e Resurrezione, non può essere considerato un semplice avvenimento del passato. I testi liturgici del Natale ci aiutano a comprendere e a vivere questo riservando un ruolo particolare al termine “oggi”, che ritorna molto frequentemente nelle varie preghiere delle celebrazioni. La presenza di Dio nel mondo è per noi il vero “adesso” il tempo presente, nel quale viviamo.

All’interno della liturgia del Natale possiamo cogliere continue aspirazioni alla vita futura in Cristo. L’Incarnazione di Cristo, che celebriamo, non è un avvenimento vuoto  e privo di senso. Con essa ha inizio le redenzione del genere umano che Dio vuole ricondurre all’antico splendore perduto con il peccato originale. Viviamo allora con gioiosa gratitudine questo santo giorno e continuiamo il nostro cammino nella luce del Signore.

Fr. Alessandro Benedetto M. Amprino O.P.

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