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17 marzo 2015

La lotta interiore - parte IIIª: la meditazione

Nella scorsa puntata abbiamo tracciato sinteticamente il cammino dell’orazione e le sue tappe, armi imprescindibili nel combattimento interiore. Ora ci accingiamo a descrivere con maggior dettaglio una di queste pratiche d’orazione: la meditazione.

La meditazione, gradino successivo alla preghiera vocale, costituisce il passaggio obbligato per chi intende avanzare seriamente nella via della santità. Infatti attraverso di essa il credente approfondisce le verità di fede e le fa proprie. Infatti la facoltà umana implicata in questa pratica d’orazione è l’intelletto. Lo sforzo dunque consisterà nel comprendere il testo, calando gli insegnamenti che contiene nella propria vita, imprimendoli nel cuore.

La preparazione
Innanzitutto è bene ribadire che la preparazione della preghiera ha radice lontane. Essa va organizzata per tempo. Distinguiamo dunque due tipologie di preparazione:

 -         Preparazione remota: l’osservanza del silenzio durante la giornata, la continua unione con Dio, il raccoglimento, la pace, la mortificazione. In sintesi creare l’atmosfera giusta per incontrare Dio. È molto utile inoltre pianificare previamente le meditazioni mediante un programma scritto mensile che puntualizzi giorno per giorno la tematica che si vuole approfondire e il testo di riferimento

-         Preparazione prossima: attiene più propriamente alla preghiera. La sera prima della meditazione si lavora sul testo scelto per il giorno seguente. Una lettura attenta aiuterà a preparare dei punti scritti di meditazione (almeno 2 o 3) che fungeranno da linee guida per l’orazione e ci faranno giungere già preparati a questo momento.

La meditazione vera e propria
Non esiste necessariamente un’ora del giorno adatta alla meditazione poiché ogni momento è adeguato. Tuttavia, se ci è data la possibilità di scegliere, è preferibile il mattino presto appena alzati, momento più silenzioso della giornata, dove risulterà più facile la concentrazione non avendo incombenze da sbrigare. È evidente che questa scelta comporterà una certa disciplina ma la perseveranza premierà la nostra fatica. Analizziamo ora le varie parti che compongono la meditazione.

 1)    Gli atti preparatori: la prima cosa da fare appena svegli è…svegliarsi! Dunque occorrono alcuni minuti per rimettersi in sesto. Prima di iniziare la meditazione risulterà proficuo recitare (mentalmente o a bassa voce) qualche preghiera per scaldare il nostro “motore spirituale”. Ritengo fondamentale affidarsi alla Vergine Maria per porre la propria giornata sotto la sua materna protezione. Una volta aumentata la propria temperatura spirituale saremo pronti ad incominciare la meditazione vera e propria.

Poiché lo Spirito Santo è il santificatore e maestro di preghiera per eccellenza, è imprescindibile richiedere il suo intervento, recitando o cantando un inno o un’orazione a lui dedicati (Veni Creator e Veni Sancte Spiritus su tutti). Dopo aver attualizzato la nostra fede nella presenza dello Spirito Santo è molto utile sostare qualche istante per acquietarsi (sia fisicamente, respirando profondamente, passeggiando ecc.; sia mentalmente, allontanando le preoccupazioni e i pensieri inutili, magari scrivendoli su un foglio per favorirne il distacco emotivo), prendere coscienza di ciò che si sta facendo e Chi si vuole incontrare. Passo fondamentale nella meditazione sarà successivamente l’atto di presenza di Dio che aiuta a porci in maniera adeguata al cospetto del Signore. I maestri di vita spirituale consigliano di comporre questo slancio interiore in breve tempo, nello spazio di un “Ave Maria”. A questo punto, raccolti nello spirito e posti in ginocchio alla presenza dell’Altissimo, possiamo rianimare la nostra relazione con Lui con atti di fede, di speranza, di carità, di ringraziamento, di umiltà ecc. Infine, dopo aver offerto la propria preghiera per un intenzione particolare e richiesto l’aiuto e l’intercessione della Santissima Vergine Maria e dei santi, è consigliabile supplicare con umiltà vigorosa la grazia che si desidera ottenere.

2)    Il corpo della meditazione: in primo luogo occorre leggere attentamente il testo scelto e preparato la sera precedente, immaginare la scena, penetrarla immedesimandosi nei personaggi. È la cosiddetta composizione di luogo. Aiutati dai punti preparati in precedenza potremo iniziare a sviscerare il testo scoprendone il senso e cercando di applicarne l’insegnamento alla nostra vita. Potrà risultare efficace soffermarsi su una frase o un episodio; applicare le tre potenze: la memoria, l’intelligenza (scoprendo il senso del testo per la mia vita), la volontà (suscitando affetti, sentimenti e risoluzioni); meditare “per contrasti” (l’Onnipotente che si fa bambino; la Vergine-Madre; chi è Dio e chi sono io ecc.), rispondere alle domande: chi? dove? perché? come? per chi? ecc. Da questo lavoro sgorgherà conseguentemente l’apertura del cuore verso Dio in colloqui intimi e cordiali. Questo dunque lo scopo principale: trasformare la conoscenza intellettuale della fede in esperienza interiore capace di trasfigurare la nostra vita, rendendoci sempre più simili al Cristo Signore. La meditazione può concludersi con la recita del Pater la scelta di un proposito concreto.

 3)    L’esame della preghiera: dopo un congruo tempo di preghiera è bene terminare questo incontro con un breve esame. Esso servirà innanzitutto per ringraziare Dio per le grazie ottenute e annotare le luci ricevute. Inoltre tale esame comporterà l’analisi delle difficoltà incontrate, gli elementi che hanno favorito od ostacolato l’orazione, ciò che va migliorato o eliminato per poter progredire con energia in questo arduo percorso interiore.

E se non riesco a pregare? Preghiera delle liste!
Nel nostro cammino interiore spesso ci imbatteremo in momenti di aridità, di stanchezza, di distrazione difficile da domare, in mancanza di tempo per preparare la meditazione ecc. nei quali la preghiera risulterà ardua. Ecco di seguito una semplice metodo che può venire in nostro soccorso. Si sceglie una lista di termini (es. beatitudini, virtù, vizi, voti, ecc.) e si procede seguendo tre passi:

-     Riflessione: cosa esige da me questo termine? Cosa significa? (Es. umiltà)
-     Esame: è presente nella mia persona?
-     Preghiera: chiedere di vivere questo aspetto e pentirsi di non averlo fatto

Schema di meditazione:
Di seguito una semplice proposta per mettere in pratica questo metodo (1 ora):

1.     Invocazione allo Spirito Santo
2.     Acquietarsi e concentrarsi (cosa sto per fare? Chi sto incontrando?)
3.     Atto di presenza di Dio (breve)
4.     Atti preparatori: fede, speranza, carità, umiltà, richiesta di una grazia particolare, ecc. (10 min.)
5.     Corpo della meditazione: lettura e composizione di luogo, applicazione delle tre potenze ecc. (40 min.)
6.     Proposito concreto e recita del Pater noster
7.     Esame della preghiera (5 min.)

Esercitiamoci dunque con fervore nella meditazione, difendendoci da due derive: l’eccessiva rigidità riguardo al metodo e il disordine. Ciò che importa è comprendere l’assoluta necessità della meditazione per salvarci e prendere sul serio il cammino della nostra santificazione. Riprendiamo la lotta, confortati dalle belle parole del Crisostomo:” Quando un soldato che sta combattendo riceve qualche ferita o retrocede un po’, nessuno è così esigente o ignorante delle cose di guerra da pensare che questo sia un crimine. Gli unici a non ricevere ferite sono quelli che non combattono; quanti si lanciano con ardore contro il nemico, sono quelli che ricevono i colpi”. 

Fra Daniele Benedetto Maria Cassani o.p.



1 commento:

  1. Invictus by Gesù
    Nella feroce morsa delle circostanze
    Non ho arretrato né gridato.
    Sotto i colpi d’ascia della sorte
    Il mio capo è sanguinante, ma non chino.

    Oltre questo luogo d'ira e lacrime
    Incombe il solo Orrore delle ombre,
    E ancora la minaccia degli anni
    Mi trova e mi troverà senza paura.

    Non importa quanto stretto sia il passaggio,
    Quanto piena di castighi la vita,
    Io sono il padrone del mio destino:
    Io sono il capitano della mia anima.

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