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4 aprile 2015

Il trionfo del Risorto

Secondo i racconti evangelici, poco prima della morte di Gesù si fece buio su tutta la terra. Questa oscurità, non riducibile a semplice fenomeno naturale, si presenta come un segno tangibile delle tenebre del peccato e della corruzione del mondo per la cui sconfitta Cristo si è immolato sulla Croce, ed è capace di suscitare nell’uomo un profondo senso di angoscia, poichè come ricorda un antico proverbio, la notte è nemica degli uomini. Facendo memoria di questa realtà, al buio la Chiesa si raduna in preghiera la sera del sabato santo per rivivere il passaggio del Signore dalla morte alla vita, verità culminante della sua fede.
La liturgia della Veglia Pasquale nella notte santa si apre, all’esterno della chiesa, con la benedizione del fuoco e l’accensione del nuovo Cero Pasquale che illumina l’oscurità iniziale come segno del Figlio di Dio, stella senza tramonto, che risorgendo dai morti fa risplendere sugli uomini la sua luce serena e li guida alla festa dello splendore eterno.


Forti di questa gioiosa speranza i fedeli ascoltano il solenne annunzio pasquale attraverso le parole dell’antico inno dell’Exultet attraverso il quale la Chiesa intera, unita al coro degli angeli, proclama il trionfo del suo Signore, centro dell’intera storia dell’umanità.

Attraverso le letture che formano la Liturgia della Parola, la Chiesa legge alla luce della Resurrezione tutto il cammino dell’esistenza umana  e prega affinchè l’opera salvifica di Dio giunga al suo compimento. Il racconto della storia della salvezza trova il suo culmine nel solenne canto del Gloria accompagnato dal suono delle campane. Attraverso questo antico inno, essenzialmente pasquale, la Chiesa, certa di aver riportato con Cristo la vittoria sul male e sulla morte rende onore al Signore sua eterna salvezza.

I riti della veglia pasquale conducono i fedeli a considerare il grande valore salvifico della Resurrezione di Cristo. Attraverso di essa egli riconduce le creature al Creatore e apre a ciascuno la strada verso la vita eterna.  Per questo, fin dai tempi più antichi, un numero considerevole di persone riceve, in questa notte santa, i Sacramenti dell’Iniziazione cristiana mediante cui sono inseriti nella comunione ecclesiastica.

Tuttavia ogni fedele, anche in assenza di neofiti, è invitato a fare memoria del proprio Battesimo, attraverso cui, lavato dalla macchia del peccato, è stato sepolto con Cristo per risorgere con lui come nuova creatura. Rigenerato dalle acque battesimali, per la potenza dello Spirito Santo, il Popolo di Dio è ammesso al convito pasquale del Sacrificio Eucaristico che corona mirabilmente la sua nuova condizione di libertà e riconciliazione, rendendolo degno e capace di accogliere la calorosa e lieta esortazione con cui si conclude la celebrazione liturgica: andate e portate a tutti la gioia del Signore risorto, alleluia alleluia!

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